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Pubblicata il 04/02/2009
Allora
me ne starò in disparte senza farmi scorgere,
chissà come mi batterà il cuore,
guarderò in fondo ai tuoi occhi come si ammira
un cielo stellato ad agosto,

dentro cercherò per vedere quella vivida fiamma
d'un Vita rubata così presto,
i contorni del tuo viso dove si poggiava il mio
sguardo attonito, i tuoi capelli sottili fili di rame,

la cadenza della tua voce ora è simile al sussurrare
del favonio, non sei più il tormento dei miei sogni
infranti, l'abitatrice delle mie solitarie veglie.

Non ci perderemo più
ho finalmente compreso che il soffrire per questa
assurda lontananza ora è solo dolcezza,
che tutte le lacrime sono diventate acqua pura
per calmare questa inestinguibile sete.

Il Tempo non ha sciupato la tua tornita bellezza
e la tua bocca è sempre melagrana scoppiata
non mi sei mai appartenuta anche se a volte
mi ero illuso

ci siamo conosciuti ed amati in quella fugace
dimensione ma ora siamo assorbiti dall'incanto
di Nostro padere

e la Morte più non ci appartiene...
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ciao gianni.molto bella, velata di rimpianto e malinconia, con un finale di speranza. refuso alla penultima

il 04/02/2009 alle 12:00