Vivo nell'acqua dei torrenti
che scorre sui ciottoli e li accarezza
fino a renderli lucenti come perle
e qui la trota e l’anguilla guizzano
felici di vivere in materia pacifica
ch’è impensabile ad esse
ogni umana diatriba.
Scorro nell’acqua del fiume
quello dal corso breve
che s’interra e altrove riemerge
ritrovando l’origine
e nei solchi vallivi si riversa
a gonfiare il seme e la radice.
Fusa con l’acqua dei torrenti
la mia anima cattura
l’ultimo oro dei tramonti,
e in mille scaglie
lo restituisce all’onda
dall’agile passo di fanciulla.
Effigie riflessa
nell’acqua marina,
che al mattino nuda e trasparente
ti si offre
prima che l’orma dell’uomo
il plancton dei fondali porti a riva...
Coabito
l’acqua degli oceani
immersa nell’abitato silenzio
degli abissi, al riparo
dagli strilloni di periferia,
dai gadget delle donne in carriera.
Lì puoi trovarmi
se mi cerchi;
assorta nella totale contemplazione
della mia stessa solitudine.
Oppure puoi sorprendermi
nel familiare conciliabolo
dell’anima
col fluttuante rosso dei coralli.