Domenica d’Abitudine, ti annoi
Trascini piedi stanchi in giro per strada a far presenza
Ricambi sorrisi di miele
Indossi l’abito elegante dell’apparenza
Mi mangi anche sta volta, di nuovo
Malata, mutilata, triste, che spazio ho qui
Non ne ho
Non prendo parte, svicolo, me ne vado
Non trovo attimi di sperata comprensione
Delusa
Mi abbandono, forte e debole a non sentire più
Fottuta sensibilità…